Colloqui Fiorentini

Inaspettatamente, siamo corse ad abbracciarci dopo aver sentito i nostri nomi accompagnati alla menzione d’onore. Come siamo arrivate qui però?

 

Ci hanno offerto di partecipare al concorso dei Colloqui Fiorentini nel mese di ottobre e fin da subito decidemmo di iscriverci come squadra, intraprendendo insieme questa nuova esperienza. Sin dal principio avevamo scelto di portare un po’ di creatività al concorso e dunque nelle nostre teste una tesina non sarebbe stata abbastanza; perciò iniziammo a ragionare in grande, oltre alla carta e penna e alla bidimensionalità. E così nacque l’idea di un plastico, che potesse essere osservato a 360 gradi e che avesse dettagli internamente ed esternamente. 

L’uomo non è uomo senza la sua anima, il suo cuore.

E così subito a lavoro, cercando il manichino in giro per Roma e materiali riciclati nascosti in casa; l’idea pian piano iniziava a prendere forma e ciò che avevamo progettato nelle nostre menti divenne realtà.

Inviammo le foto senza alcuna aspettativa poiché il concorso si estendeva a tutte le scuole d’Italia e chi avrebbe mai pensato che la giuria sarebbe stata rapita proprio dalla nostra opera.

Trasportarlo fu un impresa date le sue dimensioni, tuttavia ne valse la pena: vedere il plastico esposto tra le opere delle altre scuole a Palazzo Wanny già ci regalò soddisfazione.

In un attimo arrivò l’ultimo giorno di congresso, quello della premiazione, e nonostante non avessimo alte aspettative una parte di noi sperava di esser ripagata per gli sforzi compiuti. Non fu come ce l’aspettavamo: una di noi passò la mattinata in infermeria mentre l’altra in giro per il palazzetto per chiedere aiuto. Tuttavia al momento della premiazione ci fermammo ad ascoltare e quando sentimmo il nostro nome ci alzammo per cercarci l’un l’altra. Ricevemmo gli applausi di tutto il palazzetto e in quel momento capimmo di avercela fatta. Eravamo fiere di rappresentare non solo la classe II scientifico ma anche la scuola sant’Apollinare , con una menzione d’onore che testimoniava la nostra creatività e il nostro impegno. Fu un’esperienza unica e indimenticabile, avvenuta solo grazie alla nostra professoressa Redivo che ci spinse a partecipare e ci sostenne durante la realizzazione del progetto.

L’anno prossimo puntiamo ancora più in alto sperando di poter raggiungere nuovi obiettivi insieme.

 

Matilde Rollo e Sofia Rossi

 

II scientifico