Spiegazione
Un genitore in gamba, quando la sera rivede suo figlio/ a e ne riceve una “ confessione” di essere stato maltrattato da un compagno o, peggio ancora, da un docente , lo consola ( certo!), lo coccola se lo ritiene opportuno ma non gli crede subito e ciecamente come se stesse di fronte al Verbo incarnato del Padre celeste. E questo perché se non tutti i ragazzi sono bugiardi, molti lo sono o sono comunque esagerati come lo siamo anche noi adulti. In base a quel che ascolta può controllare prima il registro elettronico ( ci sarà qualche annotazione o voto o spiegazione?) poi può scrivere la mail istituzionale di un docente , specie del coordinatore oppure può venire dal preside e chiedere seriamente una spiegazione al riguardo. Potrebbe capitare che il preside non sia ancora preparato su questo, ovvero non conosca gli accaduti ma di certo il preside di questa scuola si occupa di tante cose e se non è informato si informerà subito. Credere ciecamente ai figli e ingaggiare subito una lotta per ottenere la necessaria giustizia non è un metodo da persone calme e obiettive. Queste considerazioni valgono per tutto, per la didattica, per la pulizia, per la qualità del cibo alla mensa e via discorrendo. Saper attendere, saper dialogare è la via privilegiata di accesso alla verità. E come è scritto nel Vangelo, solo “ la verità ci farà liberi “
Egregiio Padre Tammi,
concorda pienamente con il Suo pensiero. E mi corre l’obbligo di sottolineare che l’ISTITUTO è veramente attento alle esigenze, non solo didattiche, dei ragazzi.
Cordiali saluti.
La ringrazio moltissimo di quello che dice e le auguro buona giornata. don Paolo Tammi