Lontani ma Vicini |  Rubrica a cura dei ragazzi dell’Istituto Sant’Apollinare durante il periodo del coronavirus

Mammola Clara
Scuola Media

I miei saluti al Sant’Apollinare

Cari compagni,
non so davvero come cominciare questa lettera, ma penso che l’idea migliore sia quella di partire proprio dall’inizio di tutto. Mi ricordo ancora il primo giorno di prima media, eravamo tutti un po’ spaesati, insomma: scuola nuova, compagni nuovi, il passaggio dall’avere una maestra ad avere più professori diversi… Bisogna dire che se questi tre anni trascorsi insieme sono stati così belli, buona parte del merito va a loro, i professori. Sono sempre stati comprensivi e ci hanno tenuti uniti nei momenti più difficili. Spesso però la situazione si è ribaltata: siamo stati noi ad aiutare loro. È capitato spesso che qualche professore è entrato in classe triste o arrabbiato, ma poi durante la lezione gli è ricomparso il sorriso sul viso!
Adesso, però, vorrei ricordare alcuni dei momenti più belli trascorsi insieme. Ricordo benissimo il campo scuola di prima media: quante corse sotto la pioggia che abbiamo fatto, le nottate in stanza e le risate con Benincasa sul treno, per poi tornare a casa e raccontare tutto alla famiglia. Oppure quello di seconda media: serate intere al bowling e a ballare tutti insieme, o le corse sul pullman per accaparrarsi i posti in fondo. Ricordo le risate fatte in classe con la Percolla, le battute e l’umorismo di Benincasa, le sgridate della Cerdido a Gatti e la pacatezza della Lattavo. Per non parlare della precisione di Governatori, la simpatia di Gaito, la sensibilità di Lupinetti, la dolcezza di Portarulo e la pazienza della Corsi. Abbiamo anche faticato tanto però: verifiche, compiti, interrogazioni e nottate passate sui libri. Come dimenticare i nostri confronti serrati a ricreazione per vedere quanto eravamo preparati. Festeggiare per un bel voto o piangere per uno brutto. Le volte che abbiamo cantato “Tanti Auguri” per il compleanno di qualcuno ed i “quiz” di Benincasa per ottenere l’ultima fetta di torta o l’ultima pizzetta rimasta. Non posso dimenticare le ricreazioni trascorse in bagno per poi essere sgridati da Lula o semplicemente i pranzi a scuola, durante i quali attendevi la decisione di Benincasa su chi dovesse sparecchiare, per poi uscire sul terrazzo, fare l’inchino con Sara e andare a prendere il caffè per i professori. I pomeriggi dopo scuola trascorsi in chiesa per fare le prove delle messe e suonare con Costanza, Benincasa e Ludovico e con il coro diretto da Percolla e Caldera. Non potrò dimenticare le gare di matematica e le feste della famiglia, mi mancheranno le cene di classe e le partite ad obbligo o verità.
Di quest’ anno non dimenticherò sicuramente l’arrivo di Matteo e Amata, con la quale ho stretto un rapporto fortissimo. Mi mancheranno tantissimo le serate passate a studiare e a mandarsi selfie a vicenda con Francesca De Caro per consolarci.
Ma la nostra unità si è vista soprattutto in questi tre mesi di didattica a distanza. Ore ininterrotte con gli occhi fissi sul computer, videolezioni con i professori e videochiamate con gli amici. I temi e le verifiche al computer e la tesina da fare per l’esame finale. Potrei stare qui a scrivere per ore ma penso che questo basti per farci capire quanto siamo uniti e inseparabili, perché è proprio in questi momenti che si vedono le vere amicizie, che non sono sempre rose e fiori ma anche battibecchi e litigi.
Quello che mi è mancato di più quest’anno e stata l’esperienza del campo scuola. Sarebbe stato bellissimo concludere l’anno con una gita tutti insieme, però le circostanze negative ci hanno regalato un’esperienza che nessuno prima di noi aveva mai fatto e che ci ha insegnato che si può rimanere vicini anche stando lontani. Mai ci scorderemo della nostra terza media, perché rimarrà nella storia: l’anno scolastico 2019 – 2020 rimarrà impresso nelle pagine dei libri.
Ora ci attende un nuovo inizio, partiremo più desiderosi di prima di vivere nuove esperienze ma portandoci sempre nel cuore, quelle passate.