Lontani ma Vicini |  Rubrica a cura dei ragazzi dell’Istituto Sant’Apollinare durante il periodo del coronavirus

Silvestri Amata
Scuola Media

Lettera agli alunni delle medie del Sant’Apollinare

Cari alunni delle medie del Sant’Apollinare,
io sono Amata Silvestri, una ex alunna della III B, la classe più bella che mi potesse capitare. Ormai quest’anno scolastico sta per finire e anche se non voglio devo razionalizzare e capire che le medie sono finite e che da adesso sarò una liceale. Penso che sia inutile negarvi che al solo pensiero ho paura, la mia preoccupazione più grande è quella che un giorno possa dimenticarmi dei miei compagni, dei miei professori e di tutte le emozioni che ho provato stando con loro; inoltre ho paura di quello che mi aspetta: le nuove materie, i nuovi metodi di studio, insomma i tipici cambiamenti che ci sono dalle medie al liceo. Il mio “addio” non sarà così tanto doloroso perché rimarrò in questa scuola e rivedrò tutti i professori che ho adesso, l’unico cambiamento sarà la mia posizione, prima ero io a guardare i liceali dal terrazzo della scuola e ora sarete voi a guardare me. Io sono un’alunna del Sant’Apollinare da quasi un anno, so che non è molto tempo, considerando anche il periodo che abbiamo passato a casa per colpa del coronavirus, ma anche se breve è stato comunque bellissimo. In prima e in seconda media ero in un’altra scuola, quindi non vi racconterò come le ho trascorse, anche perché non le ricordo benissimo, in verità la prima media l’ho completamente dimenticata, mi ricordo solo il campo scuola, il primo campo scuola della mia vita. In seconda media ho dovuto risolvere molti problemi e affrontare delle situazioni non troppo piacevoli, che sono state il motivo per cui ho cambiato scuola. Dopo due anni di scuola media e un’estate perfetta è arrivato quel Venerdì, il 30 Agosto, un giorno che non dimenticherò mai, il giorno in cui la mia “vita” è cambiata; eravamo seduti vicino ad un tavolo, mia madre era molto strana, mi guardava con compassione, come se mi dovesse dire qualcosa, ma non ce la faceva, invece mio padre era molto sicuro di sé, sapeva perfettamente quello che voleva, ovvero la mia felicità, e dopo avermi guardata negli occhi mi disse:
-Amata, da adesso cambierai scuola!
In quel momento mi sono messa a ridere pensando che fosse uno scherzo, ma dopo aver visto la faccia bianca di mia madre, ho capito che era serio. In quel momento mi è partita una crisi isterica, mille domande, la confusione più totale, avevo finito quasi tutti i compiti delle vacanze, ero pronta a rivedere le mie vecchie compagne di classe e invece no, era tutto finito, nulla aveva più senso, le mie uniche certezze erano svanite nell’aria. Tutto questo per colpa di mio padre, che da solo, senza chiedermi nulla, mi aveva iscritta nella mia nuova scuola (qualche giorno prima di dirmelo), ma non era finita lì, dopo ho ricevuto delle notizie peggiori. La prima cosa che disse mio padre dopo avermi dato la notizia fu:
-Allora Amata, andrai a scuola di tua sorella, dovrai imparare una nuova lingua in due settimane, il francese, e dovrai suonare uno strumento diverso dalla chitarra, penso che sarà la tastiera.
Io credo che sia stata anche troppo brava, perché lui sapeva perfettamente che io tra tutte le scuole non sarei mai voluta andare in quella di Matilde, perché era una scuola troppo bella e impegnativa, io non ne ero all’altezza, mi sarei sentita spaesata e inutile, eppure eccomi qui a parlare con voi, felice e contenta di tutto quello che questa scuola mi ha dato. Proprio come sapete il giorno più atteso da tutti è il primo giorno di scuola, in realtà, nel mio caso, più passavano i giorni e più volevo tornare indietro. Il mio primo giorno di scuola è stato un insieme di emozioni indescrivibili, inizialmente non volevo neanche scendere dalla macchina, poi ho conosciuto le mie compagne e mi sono sembrate super simpatiche, anche se a prima vista mi sembravano diversissime da me, era impossibile che sarebbero potute diventare mie amiche. Adesso invece non c’è una delle mie compagne di classe che non mi sta simpatica, mi trovo benissimo con tutte, naturalmente con alcune di loro ho legato e parlo di più, ma anche se non riesco a dimostrarglielo io voglio bene a tutte allo stesso modo. Quel giorno in prima ora avevamo il prof Gaito, uno dei miei professori preferiti, lui mi è sembrato simpatico fin dall’inizio, con il tempo mi capirete e mi darete ragione, è impossibile non andare d’accordo con lui; una delle cose che mi mancherà di più delle medie è anche avere lui come prof, è l’unico che è riuscito a farmi piacere l’inglese, inoltre insegna molto bene e lo fa in maniera semplice e simpatica, mi ricordo ancora quando ci ha spiegato “Jane Eyre” e ha imitato Jane mentre scappava nella foresta. Il mio primo giorno di scuola è passato molto velocemente e oltre ad esso anche tutti gli altri. Con il passare del tempo sono cresciuta e ho imparato a conoscere meglio tutti, inoltre ho iniziato ad apprezzare la scuola in sé, ricordatevi ragazzi, che non è da sottovalutare quel terrazzo con la vista su Roma o quei campi da calcio, pallavolo e basket, dai quali si vede la cupola di San Pietro, ma soprattutto non sottovalutate mai Lula, anche lei mi mancherà moltissimo e non vedo l’ora di rivederla. Nonostante i prof e la scuola pensate ai vostri compagni di classe e ad andare d’accordo con loro, condividerete la stessa classe per altri tre, due o un anno, con il tempo diventeranno la vostra seconda famiglia, fidatevi di me, una ragazza come voi, che pensava al peggio ed ha ricevuto il meglio. Spero che la mia esperienza vi possa essere utile, per capire che non tutto è come sembra, a volte bisogna andare avanti e fidarsi di quello che dicono gli altri. Ognuno di voi nel corso dell’anno avrà delle difficoltà da superare, io vi dico di farlo a testa alta, non fermatevi subito, andate avanti, quando vedrete i risultati che otterrete sarete ripagati di ogni fatica, naturalmente non è tutto negativo, in realtà il Sant’Apollinare è un istituto bellissimo, dove ognuno può emergere per la sua bravura e ottenere risultati altissimi, se si impegna. Questi tre anni saranno molto lunghi, imparerete moltissime cose, in prima media inizia il vostro cammino, in seconda media iniziate a costruire le vostre ali, mentre in terza media iniziate a volare. Io non posso dare consigli ai ragazzi delle due terze, per quanto riguarda gli esami, perché quelli che ho fatto io non si possono definire proprio degli esami completi, vi posso solo dire di avere sempre le idee chiare e di far valere sempre le vostre opinioni e i vostri pensieri. Ai ragazzi delle seconde medie consiglio di non mollare e di studiare, soprattutto quest’anno, proiettandosi già verso l’esame che faranno, perché ricordatevi che quel giorno arriverà prima che ve lo aspettate; mentre ai bambini delle prime medie consiglio di fare nuove amicizie e ascoltare bene i loro professori, che sanno benissimo quello che dicono e fanno. Ai ragazzi delle prime, in particolare ai bambini della sezione B, che forse avranno gli stessi professori che ho io, voglio dire che devono stare attenti e devono studiare, ma non per fare felici i professori, ma per fare felici loro stessi; so che studiare non è divertente ma fidatevi con loro lo sarà, studiate, dimostrate la vostra bravura e sarete premiati per il vostro lavoro, inoltre ricordatevi sempre che dopo una lezione “noiosa” o troppo impegnativa, verrà l’ora del prof Imperatrice, andrete ai campetti e vi divertirete (imparando). Ragazzi, questo deve essere il vostro punto di vista, ricordatevi che c’è sempre la luce in fondo al tunnel, io l’ho vista molte volte e adesso sto cercando di farvi capire che come l’ho vista io la potete vedere anche voi.
Della mia terza media al Sant’Apollinare ricorderò tutti e tutto quello che ho passato, i momenti più belli che porterò nel cuore sono: le gite che abbiamo fatto tutti insieme, le lezioni e i discorsi fatti con la prof.ssa Percolla, le spiegazioni di arte del prof Governatori, che riesce sempre a trasmettere la sua passione per le opere d’arte, le spiegazioni di Scienze e le verifiche di matematica, ricorderò il giorno in cui mi è stato detto che sarei andata in Molise e che ero tra i primi cinque che avrebbero partecipato alle Olimpiadi di grammatica, inoltre ricorderò il prof Gaito, la sua simpatia e le sue lezioni, il prof Imperatrice e la gioia che c’era nei nostri occhi quando entrava in classe dopo la lezione di musica, oppure il giorno in cui ha iniziato a grandinare e noi eravamo ai campetti, quindi ci siamo completamente bagnati; ricorderò la follia più grande che ho fatto quest’anno, ovvero l’esame Delf di francese, che sono riuscita a superare, nonostante studiassi questa lingua da solo tre mesi. Io ricorderò: la professoressa Cerdido e le lezioni in cui portavamo i banchi vicino la cattedra e lei diceva: -Voi andate avanti, io vado indietro!, ricorderò le canzoni che cantava il prof Lupinetti, soprattutto quella della Fiat, ricorderò la prof.ssa Corsi, che mi ha insegnato a suonare, sbagliare, riprovare e risbagliare, fino a quando non suonavo perfettamente. Mi ricorderò soprattutto i mei compagni di classe, ognuno di loro è speciale e diverso dagli altri, tra loro ricorderò soprattutto le mie amiche, che ogni giorno mi rendono felice e mi fanno divertire, ad esempio ricorderò: Francesca L, che mi fa morire dalle risate quando a educazione fisica si lancia la palla in testa, Silvia, la perfezione, la mia visione di eccellenza, ha una cultura generale fantastica ed è divertentissima, ricorderò Clara, la mia musicista preferita, Francesca DC, una ragazza fantastica e dolcissima, che pensa sempre agli altri, Elena e i suoi meravigliosi capelli biondi, Maria Vittoria, Olimpia, Francesca S, Aurora, Ludovica e Sara, lei è una delle mie migliori amiche, ci capiamo molto, la pensiamo allo stesso modo su molte cose e soprattutto mi capisce, inoltre non ha paura di dire la verità alle persone (io penso che questa sia una cosa molto importante). Della classe ricorderò anche tutti i maschi, i Brucos, che ci guidano con la loro simpatia. Ricorderò anche questo periodo di videolezioni e tutte le videochiamate che abbiamo fatto.
Ragazzi, con questa lettera voglio farvi capire che non sempre le cose che noi pensiamo siano brutte lo sono realmente, vedete sempre il lato positivo, la felicità è apprezzare quello che si ha, non pensate al futuro, ma al presente, a quello che vivete ogni giorno e ricordatevelo. Con questa lettera vi auguro un percorso scolastico pieno di gioia e di felicità.
Spero di venirvi a trovare presto.
Amata Silvestri
P.s. Ricorderò anche le feste di compleanno, gli onomastici e la festa di carnevale, mi raccomando portate tanto cibo e divertitevi!