Pavone Pierluigi

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Pavone Pierluigi2019-12-10T09:43:02+02:00

Pierluigi Pavone

STORIA E FILOSOFIA liceo

Insegno in questa scuola dal 2005. Sono padre di 3 figli e grande tifoso dell’Inter (il primo figlio è nato proprio nell’anno del triplete!!).

E amo, oltre a mia moglie – che è teologa e in quanto tale le sono subordinato, come la filosofia è ancilla theologiae –, anche il mio lavoro. Non saprei, nella vita, quale altro lavoro avrei potuto fare e potrei fare nel futuro. E penso – perché non sono un falso modesto – di essere anche bravo.

Convinto di ciò sono diventato romano di adozione nel 2003, dopo la laurea a Pavia e origini abruzzesi. La Roma Professionale mi ha dato l’abilitazione all’insegnamento a RomaTre, la licenza in Gregoriana e un’altra laurea alla Sapienza in Scienze storico-religiose. Amante dello studio ho ottenuto anche due dottorati, uno pontificio e uno civile.

In aula sono pienamente a mio agio. E questo accade sia a scuola sia all’università dove integro l’insegnamento con alcuni corsi di storia della filosofia, metafisica o antropologia.

Con i ragazzi ho sempre avuto ottimi rapporti di stima e autorevolezza, pur non mancando momenti divertenti di goliardia calcistica (visto che qui siete per lo più romanisti), tra un mito di Platone, un trascendentale di san Tommaso e una sintesi hegeliana. Per i momenti tristi ho sempre attinto a piene mani da Schopenhauer, che di dolore se ne intendeva. Un mio cavallo di battaglia è la dottrina gnostica, perché all’origine di ogni spirito anti-cattolico.

Non amo molto gli elenchi telefonici, ma tanto il mare e il nuoto: così, come quando si insegna a nuotare, mi piace guidare gli studenti tra le onde delle questioni. Pur rispettando l’orizzonte temporale rendo le proposte dei filosofi, come soluzioni possibili e ragionevoli a eterni problemi sull’universo o su Dio, sulla politica o sulla storia, sulla morte o sull’amore. Nel farlo dedico sempre le prime lezioni alla logica aristotelica e ho come fine generale quello di ricondurre il pensiero alle matrici originarie. Un po’ come l’archeologo, senza usare però picconi e pennelli, ma neuroni e principio di non contraddizione.

Se poi un film, un saggio, un documento storiografico o letterario, o un dibattito proposto dagli stessi ragazzi sono utili allo scopo, ben vengano. Anche su questi è a volte opportuno misurarsi e ragionare. Questa prospettiva è valida anche per le lezioni di storia, perché non credo alla visione marxista secondo cui le ragioni degli avvenimenti sono solo economiche. Credo piuttosto, in senso agostiniano, che la lotta sia sempre tra idee (e due amori), che si innestano nella società e spesso determinano guerre, stati, rivoluzioni, progressi e scoperte.

Oltre ai figli ho prodotto pure qualche foglio: così li ho pubblicati in qualche libro…

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