CARI RAGAZZI, CARI AMICI

Sento nel cuore la necessità di chiamarvi così e di essere vicino a voi, anche se lontani fisicamente, annullando nel cuore quella distanza di sicurezza che ci è richiesta dagli uomini di scienza e dai governanti.

don paolo tammiNon voglio parlare di me ma, data l’età, posso dire di averne viste tante. Un’alunna una volta mi disse che avevo l’età di suo nonno ( spero avesse genitori giovani). Non ho paura perché la paura non mi tiene, non mi afferra davvero mai. Anche a voi dico: non abbiate paura. Lo disse, in ben altri momenti, un santo papa come Giovanni Paolo II, il papa polacco. Voi ragazzi non l’avete conosciuto, voi genitori lo ricordate di più. Anch’egli aveva vissuto di tutto: la dittatura nazista, quella comunista, la povertà personale ( era figlio di operai), la perdita della mamma quando era ragazzo. Se posso consigliarvi una cosa, andate a riguardarvi la sua figura meravigliosa, che dava fiducia, che infondeva tenacia  , per esempio qui https://www.youtube.com/watch?v=OL1w7QTtS_E&t=1s. o anche qui https://www.youtube.com/watch?v=cQOTYe_o7Pw. Vi assicuro che vi farà bene.

Io sono a scuola tutti i giorni, per me non è difficile, abito vicino. Alcuni eroici prof., Iride, Silvia, Erika , Domenico, Roberto, Paolo, Lula e Nicola stanno spesso con me. Lo facciamo anche per non sentirci soli. Da oggi sicuramente dovremo per un po’ diminuire le presenze. Come è scritto nelle autostrade, ma con ben altro cuore vi dico: stiamo lavorando per voi.

Avete letto sul sito cosa cercheremo di fare per la prossima settimana. L’ho scritto anche ai vostri genitori, tramite i rappresentanti. Cari prof, vi ringrazio della generosità senza limite che vi anima e della forza che ci state mettendo. A tutti dico che nei momenti difficili, come questo, è più facile non criticare, non parlarci dietro le spalle. Cerchiamo, vi prego, di non rendere le nostre relazioni sospettose o senza anima. Quando si è in una barca che fa difficoltà a navigare, occorre essere uniti. Prego voi ragazzi e genitori di fare quello che ho scritto ieri: attivate le possibilità tecniche per lavorare tutti la prossima settimana da casa. State a casa, mi raccomando. Non vi deprimete , dormite un po’ di più ( ve lo dice il preside che non tollera ritardi!!! Profittatene!!). Continuate a studiare ( ecco il preside….) Seguite le regole di igiene prescritte, aiutate i vostri genitori e, sebbene a distanza, anche i vostri nonni. Una telefonata allunga la vita.

Non ho risposte alle vostre domande sul futuro della scuola, su quando si riprenderà e su come. Su come saranno la maturità, gli esami di terza media, gli scrutini. Su dove arriveremo con i programmi. Io mi impegno per me: farò il possibile per mandare avanti tutto. Quando il 26 ottobre non ci fu più Luigi mi sembrava che il cielo e la vita mi crollassero addosso. Ce l’abbiamo tutti fatta, anche se ne portiamo ancora le ferite. Quando ci svegliammo (parlo ai più attempati come me)  il 9 maggio 1978 e ci dettero la notizia che era morto Aldo Moro, io presi l’autobus per andare all’università. La gente era muta, terrorizzata. Si poteva circolare, ma c’è un virus peggiore del Covid 19: quello della disperazione e di tutti quei sentimenti che generano il panico.  Coraggio, ce la faremo. Lo dico a voi e lo ripeto a me.

Fatemi dire anche questo: abbiate fede. Sono un sacerdote, abituato da 38 anni a stare vicino alla gente. Mi hanno fatto preside ma sono anzitutto un uomo e un sacerdote. Non so se pregate però vi chiedo di pregare. E’ sbagliato dire: non è giusto pregare solo quando si ha bisogno. Si, forse è vero ma il bisogno è una necessità della persona che genera emozioni contrastanti e dilanianti. Pregate come sapete e se avete coraggio fatelo anche insieme, con voi genitori, con i nonni, i fratelli o chi avete molto vicino. Vi indico un salmo bellissimo per pregare : il salmo 90 ( Tu che abiti al riparo dell’Altissimo…) oppure il salmo 123 ( Se il Signore non fosse stato con noi…) .

Non sono un santone o un guru ma se volete scrivetemi a donpaolotammi@gmail.com. Se posso darvi una mano o rispondere a qualche domanda lo faccio volentieri.

Lasciatemi tutti dire, tutti quelli che leggete: vi benedico

Don Paolo