Menù Autunnale Istituto Sant’Apollinare
Pubblico il menu autunnale della nostra mensa scolastica. E’ bene ricordare che la mensa è un servizio buono e importante, essenziale per i ragazzi delle scuole medie, specie il martedì e il giovedì ( con due turni) ma accessibile anche ai ragazzi del liceo e a tutto il personale docente e non docente.
Scuole Medie e Licei dell’Istituto Sant’Apollinare
Desidero ricordare un principio essenziale: nessuno mangia bene come a casa. Ricordo che quando nel 1977 entrai nel Seminario Romano per iniziare l’avventura della mia preparazione al sacerdozio, le suore di san Giuseppe del Caburlotto faticavano non poco per cucinare per oltre 100 persone, colazione, pranzo e cena.
C’era sempre chi si lamentava e lo faceva con questo ritornello, talora sciorinato in dialetto , secondo le provenienze: “ Mia madre la pasta la fa così…basterebbe farla in quest’altro modo ecc. ecc.”.
E un seminarista di Bergamo ( la provenienza la voglio dire) sentenziò un giorno: “ Ma è chiaro, come mangio a casa mia non mangerò da nessuna parte!” E così, con grande saggezza, mise tutti a tacere. Questa mammona universale che cucina benissimo e in modo eccellente e perfetto e inimitabile e inderogabile ce l’ho avuta anche io.
Lo dico con nostalgia ( di lei) : come faceva gli involtini o le polpette o gli gnocchi mia madre non li faceva nessuno! Ma sarà poi vero? Io sono convinto di si. Però in seminario ho imparato a mangiare tutto e anche il seminario si pagava ( mio padre fece molti sacrifici, eravamo e siamo 4 figli).
Quando sento ragazzi e ragazze dire: “ Come fa la frittata mia madre non la fa nessuno ( ergo, questa della mensa non la mangio)”, mi domando che cosa farà quel ragazzo da adulto quando mangerà alle mense aziendali, quando mangerà un panino tra un appuntamento e un altro, quando salterà il pranzo o quando ( che Dio mi perdoni) sposerà una ragazza bellissima e bravissima, che non sa cucinare ( stesso vale per la ragazza che sposa l’uomo della sua vita, un gran ficone che sa fare in casa poco o niente).
Per cui, cari genitori, insegnate ai vostri figli a non sprecare. Insegnate loro a mangiare tutto. Insegnate loro a dire piuttosto: un po’ meno di questa pietanza, piuttosto che lasciarla nel patto.
Insegnate che è una grande maleducazione ( oltre che una mancanza di dignità per chi non ha da mangiare) lasciare le cose senza mangiarle. E quando vengono a casa dicendo “ Mammina fammi la tua miracolosa frittata”, ricordate loro che di miracoloso in genere c’è solo la vita e quelle poche cose che la sostengono: il rispetto, l’intelligenza e l’umiltà. Grazie
Don Paolo preside
