Rubrica: Viaggio intorno alla mia camera
Un romanzo distopico per fuggire dalla realtà
di: Alessandra III Linguistico
Il libro di cui parlerò in questo elaborato si chiama “The Maze Runner”, un romanzo distopico scritto nel 2009 da James Dashner.
Questo romanzo si incentra sulla storia di Thomas, un ragazzo che, tramite un ascensore metallico, si ritrova in una radura, all’interno della quale vi sono altri ragazzi della sua età, senza alcun ricordo della loro vita passata, compreso il protagonista.
Thomas è un ragazzo curioso alla ricerca di risposte che purtroppo nessuno è in grado di dargli , come il motivo per il quale si trovano in quel luogo misterioso, domanda che tormenta ormai tutte le sue giornate dal suo arrivo.
Presto si rende conto della difficoltà della vita all’interno di una radura da cui non è possibile uscire a causa delle mura invalicabili che la circondano, all’interno delle quali si trova un labirinto che ogni notte cambia la sua disposizione.
Nessuno è mai riuscito a trovare una via di fuga, dovendosi di conseguenza adattare alla loro nuova vita, creando un sistema efficiente per sopravvivere, che viene sconvolto dall’arrivo di Thomas.
Grazie all’ingegno del protagonista e dei suoi compagni, dopo anni di reclusione è finalmente possibile uscire dal labirinto e ottenere delle risposte circa il loro passato.
Scoprono così che il mondo è stato colpito da un virus letale chiamato “ eruzione” che colpisce tutti gli esseri umani portandoli alla morte, ma in seguito a successive mutazioni è divenuto più aggressivo, agendo sulla zona del cervello riguardante la violenza, portando l’individuo alla pazzia e successivamente alla morte.
Cercando di trovare un rimedio, un’associazione chiamata “ cattivo” ha condotto degli esperimenti su di loro all’interno della radura, al fine di trovare una cura per il virus. Thomas e i suoi amici rimpiangono la loro vita nella radura, rendendosi conto dei pericoli del mondo: il loro scopo adesso è solo sopravvivere.
Ho scelto di recensire questo libro poiché lo trovo molto attuale, soprattutto considerando i temi trattati che ricordano la vita ai nostri giorni. Possiamo considerarci come i radurai, costretti alla reclusione in casa senza quasi ricordare com’era la nostra vita prima del coronavirus, in cui non dovevamo preoccuparci dell’uso di mascherine, di mantenere un distanziamento fisico e prima del quale avevano la possibilità di viaggiare e scoprire le bellezze del mondo che adesso è contagiato dalla paura. Il covid ci sta costringendo a vedere quelli che dovrebbero essere gli anni più belli della nostra vita, spensierati e piacevoli, come se fossero buttati al vento. Considerando questo paragone ho trovato che “The Maze Runner” fosse una visione molto più tragica della nostra situazione ma che ci permette di sentirci come i protagonisti, reclusi nei loro anni adolescenziali scoprendo che la realtà al di fuori della loro radura è peggiore della reclusione. Rileggendo questo libro, che è diventato uno trai miei preferiti, mi sono sentita meno sola, come se fossi circondata da personaggi che fossero in grado di capirmi e provare le mie stesse emozioni, avendo anche la stessa età era più facile relazionarmi con i loro pensieri e sentimenti. Questo libro mi permette soprattutto di distrarmi dalla realtà dei nostri giorni e immedesimarmi nei protagonisti che nonostante le avventure e i pericoli che dovranno affrontare riescono a raggiungere un luogo di pace, dove poter ricominciare al riparo dal virus e dalle morti, dandomi speranza che la cura per il coronavirus sia vicina e ci consenta presto di ritornare alla nostra vita e a godercela.
La letteratura offre sempre spunti di riflessioni e chiavi di letteratura per leggere il presente. Quanto ci hai raccontato ne è l’ennesima dimostrazione. Grazie, cara Alessandra