Rubrica: Viaggio intorno alla mia camera

Un elefantino siciliano

di: Sergio V Classico

Rubrica Viaggio intorno alla mia camera Istituto S.ApollinareL’oggetto qui mostrato è realizzato interamente in pietra lavica e raffigura, come si può notare, un elefante. È stato acquistato a Catania in un piccolo ma vezzoso negozio alle pendici dell’Etna. Ogni volta che osservo questo piccolo gadget, mi ritorna subito in mente l’indimenticabile gita sul vulcano avvenuta cinque anni orsono. Sono giunto in cima seguito dalla mia famiglia dopo numerosi chilometri affrontati con una minuta ma funzionale macchina. Mi rammento ancora la casa automobilistica e il modello, una Lancia Ypsilon. Quel giorno ero tanto emozionato quanto spaventato. Spaventato perché mia madre, essendo a rischio di trombosi venosa, non poteva salire oltre i 1500 metri. Dopo aver percorso un po’ di kilometri, le mie preoccupazioni sono svanite quando abbiamo accostato la macchina vicino a un bar a 1400 m di altezza, dove mia madre si è potuta fermare. Io, mio padre e mio fratello invece abbiamo continuato la temeraria scalata. La strada si faceva sempre più ripida, le curve erano molto strette e il guard-rail non era sempre presente. Con il sopraggiungere del mal di macchina chiedevo insistentemente quando saremmo arrivati. Dopo una lunga attesa e gli interni della macchina a rischio siamo giunti fino in cima, a circa 1.900 m.

La vista era meravigliosa: si poteva ammirare tutta la città. Mio padre si era informato per avere una guida, a malincuore abbiamo dovuto farne a meno, perché bisognava prenotarla in anticipo. Iniziammo la camminata, sconfortati per la triste notizia, ma allo stesso tempo colmi di adrenalina e stupore per quella unica e variegata esperienza. La camminata su quella superficie discontinua non era delle più agevoli, abbiamo notato solchi e vampate di vapore, molto probabilmente date da piccole colate laviche precedenti. Non era presente la neve, essendo Luglio, ma la temperatura non era estiva ed era piuttosto gradevole. Stanchi e soddisfatti siamo ritornati alla macchina. Con sguardo più attento rispetto alla andata abbiamo notato un negozietto a fianco al bar. All’interno erano esposti diversi oggetti di pietra lavica. La mia attenzione è stata subito catturata dal piccolo elefantino che, avendo le zanne bianche e il corpo di pietra lavica, ricordava nei minimi dettagli la ricostruzione a cura di Giovanni Battista Vaccarini della scultura simbolo della “Fontana dell’Elefante”, crollata a seguito di un terremoto. Tornato a Roma l’ho collocato su uno scaffale nella mia camera, dove lo posso ammirare tutte le volte che lo desideri e ricordare come oggi l’entusiasmante viaggio a Catania, con le sue atmosfere e i suoi profumi, tipici di quella meravigliosa terra.