Inizio Anno scolastico 2021 – 2022

Ecco i saluti del preside don Paolo Tammi come augurio di un buon anno scolastico 2021 – 2022

Cari amici , si ricomincia.

La prima cosa che ci diciamo è che speriamo in un anno normale. Ormai i criteri della normalità sono sfuggenti e si sono abbassati di livello: per anno normale speriamo un anno senza DAD, senza continue urgenze o emergenze ( che siano vere o che siano gonfiate da un disegno misterioso che un giorno forse la storia rivelerà), senza circolari continue degli organi di governo che un giorno fanno e l’altro disfano, e senza le conseguenze di tutto questo, che abbiamo così tristemente visto lo scorso anno: ansia dei ragazzi, super lavoro per gli psicologi o per i reparti di psichiatria, ansia per i genitori, difficoltà nel valutare i ragazzi, disappunto dei genitori e non ultimi ansia per i professori  e per il preside.

Un anno normale. Nel quale possiamo insegnare, educare, correggere, valorizzare, tirar fuori i carismi di tutti, avere una mano ferma e misericordiosa per tutti . Educare ovvero e – ducere = tirar fuori , perché noi abbiamo una visione ottimistica della persona umana e dei ragazzi.

Grazie a tutti quelli che o con affetto  o con semplice curiosità sono legati alla famiglia del sant’Apollinare. Quest’anno iniziamo con numeri leggermente più bassi dello scorso anno ma la misura la colmeremo presto. Nella storia dell’uomo è sempre contata quella che in latino medievale si chiamava la “ bona fama”. Noi ce l’abbiamo, ce l’abbiamo come dono dall’Alto e ce l’abbiamo grazie a un lavoro responsabile e quotidiano, soprattutto una lavoro unanime. Non uniforme ma unanime

L’emergenza non è finita e non sono finite le cautele per arginarla. Distanziamento, sanificazione, finestre aperte, green pass per tutti i docenti, mascherina quando si è nei corridoi o nei luoghi comuni, insomma tutte le attenzioni necessarie . Con la speranza che , con un numero che speriamo grande di studenti vaccinati, anche l’eventuale contagio positivo da Covid 19 possa determinare una quarantena più breve ( 7 giorni) e la non messa in quarantena dell’intera classe. E non dimenticando che, comunque la si pensi, per entrare in un museo o in un’arena o in un laboratorio universitario i ragazzi hanno bisogno del green pass. Parlando di risultati semplici e minimi, questo già sarebbe tanto!

Cosa faremo quest’anno? Quello che abbiamo sempre cercato di fare. Le cose per bene e soprattutto le faremo insieme. Ormai a me  è molto chiaro che la buona riuscita di un anno scolastico dipende dalla collaborazione di tutti e, per quanto riguarda la  mia funzione, dall’ascolto di tutti. Non ho mai portato qui idee che non fossero frutto di tanto ascolto e di mediazione tra chi proponeva cose diverse. Anzitutto dovrà essere totalmente rinnovato il consiglio di istituto cosa che avverrà lunedì 11 ottobre attraverso elezioni cui tutti parteciperanno. Il resto sarà frutto del dialogo quotidiano: i colloqui con i docenti saranno ancora online, il preside riceve ogni giorno possibilmente e tra noi qui dentro le relazioni essendo anche serene saranno senz’altro feconde di idee nuove. Impossibile dire tutte quelle che sono venute fuori già dalle prime riunioni e specialmente dalle riunioni dei dipartimenti delle 4 aree.

Oltre ad un  lavoro didattico fatto bene da ogni  singolo docente ed oltre al lavoro preziosissimo  di tutto il resto del personale, voglio dire almeno queste cose. La prima è che speriamo di riprendere a viaggiare , a fare scambi culturali e uscite didattiche. Roma e l’Europa sono un teatro enorme di possibilità. Questo anzitutto per il campo linguistico , ove verranno attivati come sempre i corsi pomeridiani, da quest’anno anche per la lingua tedesca ( e – mi raccomando – i corsi sono aperti a tutti anche a studenti universitari cui serve imparare bene una lingua straniera) . Un obiettivo, già messo in atto nel passato , è la partecipazione a gare regionali e nazionali di lingua inglese

La seconda è che attraverso le conferenze su temi storici artistici e culturali speriamo di agganciare l’interesse e la curiosità dei ragazzi specialmente verso quel che avviene nel mondo oggi, verso la  contemporaneità , migliorando  un occhio che difficilmente riesce a concentrarsi anche a motivo dei programmi in larga parte ancorati allo studio del passato. Le conferenze le alterneremo tra mattina e pomeriggio per permettere anche a genitori di partecipare. Abbiamo messo in bilancio un cineforum e tante attività che rimetteranno al centro la vita di oggi affinché i ragazzi abbiamo un senso storico che si ancora anche al presente ( e non dimentichiamo la partecipazione alle olimpiadi di storia dell’arte).

Sul piano scientifico tante proposte . Laboratori scientifici, conferenze di fisica e aggancio alla meccanica quantistica, preparazione ai testi universitari e la consueta partecipazione alle gare e olimpiadi di matematica e fisica, nelle quali abbiamo sempre  avuto posizioni di eccellenza.

La terza cosa  è che vorrei e vorremmo coinvolgere di più i genitori dedicando del tempo di formazione anche a loro , convocandoli ogni tanto la domenica per un ritiro che metta al centro  le tematiche cristiane e durante qualche pomeriggio per mettere in certo senso in moto i loro antichi interessi culturali. Aggiungo a questo che mi voglio dedicare in particolare  a preparare al sacramento della Cresima tutti i ragazzi che non lo hanno ricevuto, in particolare quelli del liceo,  ovviamente su base volontaria.

Una cosa vorrei dire sulla fragilità dei ragazzi. L’emergenza di cui si parla oggi è essenzialmente quella che deriva dalla pandemia. C’è un’emergenza  più importante, che è educativa e affettiva. E’ quella che con o senza pandemie vediamo ogni giorno. Quella affettiva dipende dalla fatica che fanno le famiglie che spesso sono divise o molto impegnate nel lavoro o molto confuse perché insorgono nuovi problemi a cui i genitori da adolescenti non erano preparati o non hanno il supporto naturale di quelle agenzie sociali che una volta funzionavano bene come il quartiere, il gruppo di amici , i parenti. Ecco,  la scuola sant’Apollinare si mette dentro questo problema dando il suo contributo : qui i ragazzi li vogliamo accogliere, desideriamo volergli bene, instaurare relazioni che non siano solo quelle di maestro e discepolo ( il maestro è anche  un educatore e un testimone).

Il bisogno educativo è più ampio. E’ quasi impossibile definirlo. E’ più grande di  quello affettivo perché lo ricomprende . Si tratta di comunicare  non solo conoscenze ma anche valori, modi di star insieme, dalla disciplina elementare dei rapporti sino a quelle altezze di valori umani  che non possono essere comprese nelle regole ma che  vanno ben oltre. Il pensiero della Chiesa ha sempre creduto nella legge naturale, quell’insieme di valori che risuona nella coscienza naturalmente, senza bisogno di essere insegnati e che indica chiaramente il bene e il male e il modo di comportarsi. Su questa legge naturale possiamo oggi contare sempre di meno non perché la persona ne sia priva ma perché l’ascolto è sempre più ridotto. E perché essa non è più veicolata, trasmessa né dalle famiglie , né spesso dalla scuola né purtroppo nemmeno dalla Chiesa. J. J. Rousseau era convinto che Emilio, un ragazzo immaginario, fosse nato naturalmente buono e che fosse la società a corromperlo . Invece il pensiero cristiano parte dall’intuizione che l’uomo è stato creato buono ma che impatta ogni giorno con il male, che si chiama peccato e che proprio per questo Dio gli ha dato un’ arca di salvezza, che è la sua Legge non fatta di prescrizioni e di decreti ma fatta di doni,  intuizioni e consolazioni che vanno sicuramente rafforzate in una società che non è buona ma che non determina lei il bene o il male,  perché il bene o il male stanno nel cuore dell’uomo. Perciò Gesù, ai farisei così preoccupati dell’osservanza dei riti  esteriori, dice che occorre purificare e curare il di dentro. Ecco l’emergenza educativa ed ecco che l’pera che un buona scuola può aiutare a fare .

E poi il nostro sito Internet curato da Fabio Marcangeli. Attraverso di esso vogliamo raggiungere molte persone perché , senza fare bassi moralismi, sappiamo che un buon marketing è già un grosso impegno che porta buoni frutti. Da lunedì 13 settembre dunque riprende l’avventura. In bocca al lupo a tutti!