Viaggio intorno alla mia camera

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Viaggio intorno alla mia camera2021-01-25T16:53:48+01:00

Viaggio intorno alla mia camera

Rubrica Sant Apollinare - Viaggio intorno alla mia camera

Le ultime settimane – come, del resto, gli ultimi mesi – sono stati scanditi da una insolita reclusione domestica, imposta dall’emergenza sanitaria tuttora in corso. La forzosa permanenza fra le mura di casa se, da un lato, ci ha impedito di muoverci fisicamente lungo il territorio del nostro Belpaese, dall’altro, ci ha fatto riscoprire quella che Taiye Selasi ha definito, in un suo splendido romanzo, “la bellezza delle cose fragili”.

L’esperienza del lockdown ha infatti affinato il nostro sguardo, dandoci la possibilità di leggere in profondità la dimensione del chiuso, del domestico, del quotidiano che, dall’essere grigio e scontato, è divenuto variopinto, spiazzante e imprevedibile.

Da cosa è scaturito questo risvolto inaspettato di una permanenza domestica che in un primo tempo suonava come una condanna sine die? Dall’aver imparato l’illuminante lezione che Xavier de Maistre diede a tutti noi nel suo «Voyage autour de ma chambre», pubblicato nel 1795.

Il savoiardo de Maistre, ufficiale di guarnigione, era stato coinvolto in un duello, e, per punizione, confinato quarantadue giorni nella sua cameretta. Nei quarantadue giorni di forzata inattività e di incontenibile noia, Xavier trovò nella scrittura uno straordinario passatempo: redasse, infatti, un taccuino di un viaggio avventuroso, quello intrapreso, per l’appunto, girovagando lungo l’esigua superficie della sua cella quadrata che, rasentando i muri, consentiva appena 36 passi (poco di più, in diagonale).

Nel «Voyage autour de ma chambre» ogni oggetto che cade sotto lo sguardo, prima distratto, e ora attento dell’autore, ha una storia da raccontare. Proprio emulando l’esempio di Xavier de Maistre, i nostri studenti hanno allargato i confini della loro camera, per sottrarsi al rischio della solitudine claustrofobica, ma anche per indicare a loro stessi e a noi adulti che, oltre quelle mura, c’è una realtà «altra», se non superiore, alla quale si può accedere tramite i ricordi e le emozioni attivati dall’osservazione e dal contatto con gli oggetti che negli anni sono stati salvati dall’oblio.

Fotografie, bandiere, libri, strumenti musicali, souvenir, ma anche i frammenti di realtà fruibili dalla propria finestra sono diventati, così, i protagonisti degli elaborati raccolti in questa rubrica. Brevi testi, corredati da immagini, che ancora una volta ci dimostrano quanto la libertà sia una condizione dell’anima più che il diritto di spostarsi da una zona gialla a una zona arancione.   

Buona lettura e buona visione!

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