Viaggio intorno alla mia camera

L’album dei ricordi

di: Sophie III Linguistico

L’oggetto più prezioso e per me più significativo della mia stanza è un regalo che ho ricevuto da parte di mia madre, qualche Natale fa: si tratta di un album fotografico che contiene tutte le foto più belle e divertenti della mia infanzia. In questo periodo di lockdown questo oggetto ha rappresentato per me un’isola felice, infatti ogni volta che le paure e le incertezze per questa situazione che stiamo vivendo mi sopraffanno, trovo un rifugio sicuro nello sfogliare le pagine del mio album dove riesco subito a ritrovare la mia serenità. In questo album sono racchiusi i miei ricordi più belli e quando osservo le fotografie, mi vengono in mente tutte le emozioni che provavo nel  momento in cui sono state scattate. In particolare, sono affezionata ad una foto che mi ritrae in tuta da sci all’ età di sei anni, durante una vacanza a San Vigilio di Marebbe, in Alto-Adige. Ricordo con grande precisione le emozioni provate nel momento in cui la foto mi è stata scattata, al termine della gara. A scattare la foto era stato un fotografo, chiamato dalla scuola di sci in occasione della gara, che aveva fatto delle foto individuali a tutti i  bambini che facevano parte del mio gruppo di principianti.

Nella foto io esprimo soddisfazione e sollievo per come la gara era andata ma prima del suo inizio i miei sentimenti erano molto diversi ed io ero molto preoccupata perché era la mia prima gara di sci in cui era obbligatorio avere un livello medio-alto. Inizialmente ero stata felice di imparare a sciare perché avevo l’ opportunità di divertirmi correndo per le piste come facevano i gruppi dei più grandi, nei quali vi erano già mio fratello e mia sorella e  mi ponevo l’obbiettivo di migliorare la mia tecnica per arrivare dopo qualche anno al loro livello. Ma quella mattina al divertimento si aggiungeva un’emozione mai provata prima, ovvero l’ansia di dover gareggiare con altri miei compagni con i quali mi ero allenata nei giorni precedenti. A questa nuova emozione si univa inoltre  la paura di deludere il maestro di sci che ogni giorno ci spronava per fare del nostro meglio ma allo stesso tempo ci faceva divertire e godere la vacanza. Arrivato il fatidico giorno della gara mi ero preparata indossando la mia solita tuta rosa e il mio casco giallo a cui era stata aggiunta dai maestri una pettorina arancione con un numero, per riconoscerci mentre gareggiavamo. La mia ansia era stata attutita dal bacio ricevuto dai miei genitori insieme alle loro parole di incoraggiamento. All’inizio della gara, quando il maestro di sci aveva fatto partire il cronometro il mio cuore aveva iniziato a battere all’ impazzata e sentivo l’ adrenalina correre in tutto il mio corpo ma in quel momento ricordo di aver pensato di dover fare del mio meglio e ho iniziato a fare i piccoli slalom previsti e in pochissimo tempo mi ero ritrovata alla fine del percorso, tra gli applausi di tutti e i sorrisi felici dei miei genitori. Questa gara è stata per me una grandissima soddisfazione perché ero riuscita  ad arrivare prima nel mio gruppo, con grande soddisfazione anche del maestro che, per festeggiare la mia vittoria mi aveva regalato una tavoletta di cioccolato al latte, un orsacchiotto portachiavi e un attestato. In quel momento ero molto fiera del risultato che avevo ottenuto perché fino alla fine avevo creduto in me stessa e non mi ero lasciata sopraffare dall’ansia. Per questo motivo trovo di grande importanza tenere nella mia stanza questo album che per me ha un valore enorme perché mi ricorda tutto quello che ho fatto per essere la ragazza che sono oggi.