Viaggio intorno alla mia camera

In equilibrio precario

di: Rebecca III Classico

In equilibrio precario di: Rebecca III Classico Istituto S.Apollinare“Si sta come d’autunno, sugli alberi le foglie”, nove parole, una poesia concisa, ma dal contenuto toccante ed espressivo. La condizione dei soldati mi fa pensare un po’ a noi, in questo momento di precarietà, incerti sul futuro, come di fronte ad un precipizio profondo, come un equilibrista su un filo, in cui il filo rappresenta la vita, sospesa in aria… Se agisci in modo irrazionale cadi; puoi scegliere però di continuare a perseguire il filo, lentamente, cercando di non cedere davanti alle tentazioni e alle prime difficoltà che si presentano nel corso della strada. Resistere o cedere? Si è in bilico tra queste due opzioni; la seconda scelta è la più semplice: mollare tutto, mettere un punto decisivo alle sofferenze, a ciò che ci disturba l’animo. La prima è per i più forti, per coloro con una forza di volontà maggiore… A pensarci mi vengono i brividi, ma del resto è così, noi siamo gli stessi artefici del nostro destino. Le foglie prima o poi cadranno, perché tutto ha una fine, bisogna solo aspettare che arrivi quel momento.